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L’impresa lucana (2-4 Ottobre 2020)

Era Ottobre. Due miei amici Leccesi mi avevano chiesto piú volte consigli per comprare la loro bici e per iniziare a fare qualche uscita un po’ piú lunga; “e se ti venissimo a trovare a Matera? La organizziamo una tre giorni da quelle parti?”.
L’ingenuitá, l’entusiamo e la voglia di fare un piccolo viaggio, ecco cosa ha spinto due salentini (della terra dove la cima piú alta forse é Montesardo a 149mslm… monte appunto!) a radunare un manipolo di 5 folli (fra cui due siciliani emigrati al nord… a Lecce) a venire a Matera il 2 Ottobre 2020.
Luogo di ritrovo: Ferula Viaggi a Matera, agenzia con cui spesso collaboro e con cui organizziamo diverse proposte di tour in bici. Il motivo, ovviamente, era il fatto che tre su cinque partecipanti avevano bisogno di prendere la bici a noleggio e, poiché le due ragazze partecipanti avevano come loro record personale 6km fatti sul lungomare di Bari, abbiamo tutti spinto perché utilizzassero una bici a pedalata assistita (purtroppo non avevamo motorini a disposizione, altrimenti avrebbo potuto valutare anche quella opzione).
Ultimo ad arrivare, dopo una rocambolesca vicenda che lo aveva visto smarrire il portafogli in stazione a Bari, Pietro Franzese, Milanese doc, gestore di un canale youtube in cui parla di ciclismo specie a scatto fisso, che precedentemente avevo invitato a prendere parte all’avventura per documentarla con i video di cui troverete i link in seguito.
Dopo svariati chili di focaccia barese e innumerevoli birre raffo e peroni, birre popolari tipiche nella zona, riusciamo a partire con un ritardo considerevole, ma tanto entusiasmo e una notevole dose di incoscienza.

PRIMA TAPPA: Da Matera a Grassano passando lungo il lago artificiale dell’Oasi Naturalistica di San Giuliano; 45km circa con 610m di dislivello positivo.
https://www.komoot.it/tour/206486260?ref=wtd

Partivamo dopo pranzo, quindi la prima tappa doveva essere, necessariamente la piú breve a la meno impegnativa; discesona ad uscire da Matera, splendido saliscendi nello spendido scenario del Lago, lungo tratto in pianura e salita finale per testare la gamba e per “spaventare” soprattutto le ragazze che la stavano prendendo un po’ troppo con leggerezza.
Sará stato per questa leggerezza, per la spinta delle e-bikes, per l’atmosfera di scampagnata il giorno di Pasquetta, ma quello che succede é che, dopo neanche 10km, una delle due ragazze perde il controllo del mezzo (mai guidare con una mano sola!) e finisce a terra in discesa. Fortunatamente non era niente di grave e, nonostante i lividi e le tante abrasioni immediatamente pulite e disinfettate, si decide di ripartire!
Il resto della giornata é stato davvero piacevole e fatto di chiacchiere e foto fino ad arrivare ai piedi della salita per Grassano. Per chi non conoscesse la Basilicata, si tratta di una regione davvero scarsamente popolata e, se questo da un lato ne caratterizza il fascino, dall’altro richiede un minimo di pianificazione per calcolare bene le forze e i rifornimenti d’acqua perché ci sono tratti, anche molto lunghi, nel deserto piú totale. Per cui finiamo l’acqua… dopo soli 40 km (di cui 10 in discesa); sará stato l’abbinamento focaccia e birra?
Non essendoci praticamente nulla, neanche una stazione di servizio, fino all’ingresso di Grassano, improvviso uno stop per bussare a casa di qualcuno (in realtá mi era giá capitato di farlo e sapevo che i signori sarebbero stati gentili, ma una brava guida certe cose non le rivela mai… azz; l’ho appena fatto!). Ci accoglie un signore con il suo cane meraviglioso che ci fa strada verso la fontanella (o meglio pilozza o pilozzo nel linguaggio suddico) posta sul retro della sua casa e, mentre ci approvvigioniamo, ci regala un momento di chiacchiere e convivialitá che é una di quelle cose che per me rende un viaggio un’esperienza unica e irripetibile!
Siamo all’inizio della salita. Ognuno inizia a pregare le proprie divinitá e, del proprio passo, mentre il sole sta scomparendo dietro la collina di Grassano, iniziamo la scalata, non ripida, ma lunga (soprattutto per un salentino medio che, normalmente, si lamenta anche della pendenza delle rampe per i diversamente abili). Arriviamo in cima che é buio e, al primo bar, ci rifocilliamo con alimenti sani e genuini tipo salatini, patatine e l’immancabile birra.

Questo é mio file di strava di quel giorno: https://www.strava.com/activities/4142174201/embed/e4db188eb9d31f9fb75b70a0d407272317beb190′

Questo é il link del video girato da Pietro: https://www.youtube.com/watch?v=CALCcCUIanA&list=PLfDaNE_VUo2AaflboHoj71_BXOzvov4My

Grazie al supporto logistico di Ferula Viaggi, arrivati a Grassano non abbiamo piú nulla di cui preoccuparci perché abbiamo il B&B prenotato e la cena a menu fisso organizzata! (Volevo segnalare che, anche la scelta di strutture ricettive non é sempre facile e ovvia, ma va pianificata! Non ce ne sono tantissime e poche persone sanno che forma abbia un cicloturista)

SECONDA TAPPA: Da Grassano all’Agriturismo Il Calanco (Pisticci) passando dalla cittá fantasma di Craco e dal paesaggio surreale dei Calanchi (tipiche formazioni rocciose create dallo scioglimento delle colline argillose); 60km circa con 550m di dislivello positivo, ma anche tanta discesa
https://www.komoot.it/tour/350458610?ref=wtd

La sveglia é stata pigra, ma finalmente non avevamo fretta perché non avevamo vincoli di orario. Affacciati dalla sala colazione ci godiamo un’alba meravigliosa e una ricca colazione (per lo piú dolce… se volete qualcosa di salato al sud vi conviene chiederlo in anticipo) e poi riprendiamo a pedalare.
Lunga discesa per uscire da Grassano verso la basentana e, dopo neanche dieci chilometri siamo di nuovo fermi a prendere il caffé (sará praticamente l’ultimo bar degno di questo nome nella giornata).
La strada su cui pedaliamo si chiama Cavonica e, a parte qualche strappetto é per lo piú in discesa ma, con nostra sfortuna, abbiamo un vento contro incredibile che ci schiaffeggia tutto il giorno e, per cercare di fare la strada con meno salita possibile abbiamo finito anche per non avere neanche un centimetro quadrato di ombra. Arriviamo alla svolta, a sinistra, che ci immetterá in una strada bellissima che collega San Mauro Forte a Craco e va verso il mare che é caratterizzata dal paesaggio dei calanchi, e di nuovo abbiamo bisogno di un po’ di acqua. Ci fermiamo in una fattoria, nel mezzo del nulla e troviamo una signora che ci accoglie; dopo qualche convenevolo riesco a capire che la signora, con la sua famiglia, producono formaggi e, per sdebitarmi, decido di acquistare una scamorza da mangiare lí. Dopo qualche minuto la signora riappare magicamente portando anche pane e pomodori ed é cosí che una piccola sosta diventa un altro highlight di questo viaggio!
Ripartiamo rinfrancati, ma subito la salita per Craco e il caldo dell’ora di pranzo fiaccano gli animi anche se siamo ricompensati dall’incontro con un pastore a cavallo con le sue pecore dalla vista davvero mozzafiato con Craco che si staglia all’orizzonte.
Arrivati, finalmente, ci accoglie la cittá fantasma che, ovviamente, é deserta! Non ci sono neanche i volontari che organizzano i tour, ma solo un camioncino che vende panini e bibite e la sorella di uno dei partecipanti che ci ha raggiunto, da Lecce, portandoci tutto l’occorrente per un lauto pic-nic.
Mangiato abbiamo mangiato, bevuto abbiamo bevuto, arriva il momento del caffé e il tizio del camioncino, mentre ci serve, propone al gruppo una visita (completamente abusiva) al centro storico entrando da un ingresso che solo lui conosce. Dopo una breve contrattazione tutti accettano e si avviano all’esplorazione di cui Pietro ha lasciato eloquente testimonianza:
https://www.youtube.com/watch?v=1kc5Y2Ot0MA&list=PLfDaNE_VUo2AaflboHoj71_BXOzvov4My&index=3
Dopo il tour, la parte finale é abbastanza semplice visto che abbiamo discesa e un piccolo tratto di pianura fino alla destinazione finale: un agriturismo nel mezzo del nulla dove avremmo anche cenato.

Questo é mio file di strava di quel giorno:
https://www.strava.com/activities/4146163516/embed/e7ced10a5e54f33c5ca7d1c57ef1073cae138cea

Questo é il link del video girato da Pietro: https://www.youtube.com/watch?v=K2Awc7AOa7Q&list=PLfDaNE_VUo2AaflboHoj71_BXOzvov4My&index=2&t=2s

TERZA TAPPA: La giornata piú dura che va da Il Calanco e arriva a Matera passando da Pisticci scalo e da Pomarico; 56km circa, ma con 1100m di dislivello positivo!
https://www.komoot.it/tour/267283729

Le fatiche del giorno precedente si sentono e, in piú, non possiamo bighellonare troppo perché il piano é quello di rientrare a Matera per pranzo (che illusi!).
La prima parte scorre in tranquillitá; ammirati dal paesaggio bruciato dal sole passiamo anche dalla sede dell’Amaro Lucano dove in tanti si fanno una foto commossi, ma subito dopo inizia il dramma! Salitona, di quelle serie con la colazione che ti si sussurra nell’orecchio e la gamba giá provata dai due giorni precedenti. La strada, chiusa al traffico, é abbandonata e piena di voragini, ma lo scenario é davvero suggestivo e, arrivati tutti in cima, scorgiamo Pomarico in lontananza; ma non é finita! Ci sono altre salite ad attenderci e, come al solito, nessuna fonte d’acqua fino all’arrivo a Pomarico!
Consapevole di questo disagio avevo giá previsto, con lo staff di Ferula Viaggi, di organizzare una sosta con acqua e snacks alla fine della seconda salita prima di arrivare a Pomarico; a pensarci ora forse sarebbe stato meglio far trovare la macchina un po’ prima, ma comunque la visione del bagagliaio aperto e della bacinella piena di ghiaccio con bibite fresche galleggianti é ancora vivida negli occhi di tutti!
Ultimo sforzo e arriviamo a Pomarico dove ci si puó sedere in un vero bar a mangiare un gelato circondati dai vecchietti del luogo che ancora oggi raccontano ai nipoti di aver visto dei fulminati in bicicletta; da Pomarico lunga e bellissima discesa fino a giungere nella valle del fiume Bradano con Montescaglioso che ci saluta da lontano (ho risparmiato ai Signori delle Pianure la scalata anche di questa cittadina) e fino ad arrivare ai piedi di Matera.
Mancavano 10 km… la salita finale! Specialmente gli ultimi 5 con pendenza media del 4,5%… era una questione di orgoglio e di principio… bisognava arrivare a Matera e nonostante la possibilitá di usufruire di un passaggio in auto, tutti scelgo imavidamente di soffrire fino alla fine per meritarsi la birra finale!
Non so se qualcuno mi abbia odiato per aver proposto questa tre giorni impegnativa, ma, di certo, i ricordi impressi dallo sforzo e dalla fatica resteranno per tutti indelebili (come il gruppo su whatsapp che ancora esiste e su cui ancora, ogni tanto, ci scriviamo!)

Questo é mio file di strava di quel giorno: https://www.strava.com/activities/4150176184

Questo é il link del video girato da Pietro: https://www.youtube.com/watch?v=QzcxQRH_RSA